martedì 7 giugno 2011

"SEPARATISMO MINISTERIALE"

C'era una volta la Lega separatista. L'opulento e laborioso nord avrebbe dovuto staccarsi dal resto del Paese, considerato un vero e proprio crogiuolo di sfaticati ed inoperosi, abituati a sbarcare il lunario a colpi di assistenzialismo centralista. Nacque il concetto astratto di Padania, vago artefatto lessicale divenuto poi concreta e riconosciuta accezione non solo nominale, ma riferimento politico-istituzionale e reale forza politico-governativa del Paese.
Questa forza di per se anticostituzionale, oggi governa la Nazione, ne decide le sorti, ne condiziona le scelte.
Per anni Bossi e gli altri uomini del Carroccio, hanno combattuto la "Roma ladrona", si sono opposti al malaffare capitolino, hanno gridato il loro sdegno verso il clientelismo assunto a sistema. La Lega professava la sua totale contrarieta' alla corruzione in politica, malediva la malavita organizzata, ritenuta zavorra per il Paese.
Oggi la Lega, ha come principale alleato un partito, il PDL, che annovera un gran numero di delinquenti prestati alla politica, che come leader, ha un personaggio che in tutti i modi cerca di pararsi il culo dagli innumerevoli processi in cui e' coinvolto e che, suo malgrado, deve convivere con un sistema mafioso trapiantosi radicalmente al nord, con cui volenti o nolenti, deve interloquire per poter legittimare il suo consenso.
Oggi, anche i leghisti, sono partecipi dello sfascio del Paese. Da quando gli uomini della Lega hanno messo le loro chiappe stabilmente sugli scranni romani, sono divenuti assidui frequentatori delle luculliane abbuffate di Stato e, al tempo stesso, complici silenti del crepuscolo che permea, asfissiandola, la nostra deleritta Italia.
Per mantenere pero', l'originale spirito settario e secessionista, adesso gridano al decentralismo amministrativo, come ennesimo ed ultimo ricatto estorto al Premier, divenuto il loro giocattolo preferito, per veder realizzati i loro capricci territoriali.
Per anni hanno vomitato sentenze contro il centralismo amministrativo. Oggi che hanno le mani in pasta e sanno di poter ricattare il loro vecchio padrone, trasformatosi negli ultimi mesi, in un umile servo, stanco ed invecchiato, pretendono di portare al nord dei dicasteri.
Il loro separatismo ministeriale e' alquanto schizzofrenico. Giurano fedelta' al Capo dell'Esecutivo ma poi puntualmente da lui, ne prendono le distanze. Prove evidenti lo sono state in ordine di tempo, la loro contrarieta' alla guerra in Libia, la diversa posizione in merito ai quesiti referendari, senza dimenticare la loro completa dissociazione dalle celebrazioni per l'Unita' d'Italia.
In modo metaforico, diciamo che i leghisti bevono l'acqua dalle sorgenti del Po, ma poi, come vino, ai prosecchi veneti, preferiscono quello dei castelli...
A Napoli si direbbe: piangono e fottono.


1 commento:

Roberto Romagnuolo ha detto...

Ciao,
ti ho appena ascoltato a radio Capital e mi ha incuriosito il post che avevi detto di aver pubblicato (e che ho appena finito di leggere ;-P ): il presente per manifestare in toto la condivisione di quanto hai scritto.
Saluti.