venerdì 31 dicembre 2010

AUGURI PER UN RADIOSO 2011!

Ci siamo, anche quest'anno volge al termine. E' davvero volato.
Di solito in questi giorni, tutti noi facciamo buoni propositi, ci auguriamo positivi cambiamenti.
Alla stessa maniera, stiliamo un elenco di cose brutte, accadimenti negativi che vorremmo buttare giu' dalla finestra. Abitando a Napoli, capirete che questa cosa mi e' un po' difficile, in quanto la raccolta dei rifiuti, e' gia' complicata di suo...
Portero' con me pero', nell'anno che e' alle porte, quelle cose che mi hanno gratificato, dandomi gioia, entusiasmo, ottimismo e che mi stimolano a credere in cio' che faccio.

Stasera festeggero' con la mia famiglia, alcuni parenti e degli amici, nella mia casa a Napoli la fine dell'anno, godendomi dal balcone lo spettacolo dei fuochi (speriamo non si verifichino danni alle persone) che illumineranno il golfo.
Stamane mi sono affacciato in azienda, messo in ordine il giardino, preso del buon vino per la cena di questa sera(a me spetta prepare il primo- faro' dei paccheri al coccio con punte di asparagi).
Il silenzio della campagna era magnetico, il cielo coperto rendeva l'aria molto umida. Nella quiete e' piu' facile riflettere, farsi domande, formulare progetti. La mia azienda per me e' tutto. Non e' solo la sede della mia attivita imprenditoriale. A volte diventa il mio rifugio, la mia evasione, il luogo in cui ho trovato la mia dimensione.
Ho iniziato da un po' di giorni la potatura della vite. La campagna ha i suoi tempi, ritmici intervalli cadenzati che scandiscono il susseguirsi delle stagioni.

Domani faro' un piccolo break a Roma di qualche giorno. Saremo ospiti di nostri carissimi amici.
A tutti voi, auguro un radioso 2011! Un augurio particolare al Napoli che, con le sue gesta, sta riscattando un'intera citta.




mercoledì 29 dicembre 2010

MONNEZZA: LE ENNESIME PROMESSE DI FINE ANNO

Ennesimo impegno ufficiale per risolvere la crisi rifiuti a Napoli. Citta' pulita per fine anno. Ancora una volta, il premier Berlusconi ci mette la faccia, garantendo la risoluzione del problema in pochi giorni. Come nel 2008, il Presidente del Consiglio (convinto di un complotto ai suoi danni), seguira' personalmente l'evolversi della situazione.
La citta' anche nelle feste natalizie era sommersa dai rifiuti. Nelle vie dello shopping, i sacchetti erano in bella mostra, invadevano le strade, costringendo i pedoni ad improbabili slalom durante il tradizionale passeggio.
In tutti i telegiornali andati in onda a Natale, le penose immagini di Napoli passavano ripetutamente a tutte le ore, determinando inevitabilmente tra noi residenti, un forte senso di vergogna e di disarmante imbarazzo.
La citta' e' allo stremo. Questa forma di peste persistente a cavallo tra i due milleni, ha sfinito il territorio, mortificato i suoi abitanti, sfregiato in modo indelebile l'immagine di una delle metropoli piu' belle al mondo. Un'emergenza durata quasi 17 anni, ha castrato qualsiasi sogno di rinascita, dirottando inesorabilmente il capoluogo partenopeo, verso un impietoso e quanto mai scontato crepuscolo. Un'intera generazione e' vissuta nella monnezza, marchiata fin dalla nascita, da questa disdicevole e logorante onta indelebile.
I cittadini napoletani hanno smarrito anche l'orgoglio e, con esso, e' svanito anche quel senso di anarchica ribellione, di protesta virulenta contro il sopruso e l'ingiustizia. L'epoca dei Masaniello non esiste piu' all'ombra del Vesuvio. La gente e' stanca, sfiduciata, non ha piu' la voglia e le forze per reagire, accetta passivamente il suo triste destino. La prova evidente e' che i napoletanti pagano la tassa sui rifiuti piu' cara d'Italia. Al danno, segue inesorabile, la mortificante beffa. Da queste parti si dice: "cornuti e mazziati".
Bastera' l'ennesima promessa? Riuscira' l'incantesimo di fine anno? Chissa'. In Italia si sono promessi anche ponti sospesi sul mare...
Dopo un Natale in emergenza, un capodanno con il rischio incendi da petardi, speriamo che l'Epifania, tutta la monnezza porti via.





lunedì 27 dicembre 2010

BELPIETRO. DELIRANTE INFORMAZIONE DA CENSURA

Ma quale liberta' di stampa. I farneticanti scoop di Belpietro, non sono altro che calcolati deliri redazionali. Per vedersi assicurata una maggiore tiratura, l'allucinato Maurizio sarebbe pronto a tutto.
Il direttore di Libero, ipotizza un attentato a Fini, per la prossima primavera, ad Andria, in occasione di una visita istituzionale.
L'oraganizzazione sarebbe gestita da ambienti vicini a Berlusconi, per far cadere quindi le colpe sul Premier. L'esecutore risulterebbe un delinquente locale a cui sarebbero stati assicurati 200.000 euro. Il Presidente della Camera uscirebbe soltanto ferito. L'attentato avrebbe luogo a ridosso delle piu' che probabili elezioni di primavera.
La presidenza della Camera smentisce qualsiasi ipotesi di visita in Puglia. La Procura ha aperto immediatamente un' indagine.
In materia di attentati, Belpietro ha davvero una grande fantasia creativa. Ricordo per la precisione, che in merito al presunto attentato ai suoi danni, la magistratura sta ancora indagando per trovare validi riscontri.
Ritengo che per il direttore di Libero sia davvero pericoloso, in quanto non riesce neanche a rendersi conto della pericolosita' delle sue affermazioni. Belpietro rende reale la sua delirante realta' distorta, in cui complotti, attentati, tradimenti, diventano una sorta di fantastica battaglia navale.
Non e' un uomo qualunque in una conversazione da bar, ad affermare cio'. A dire tali eresie, e' il direttore di un'imprtante quotidiano nazionale. Per tale motivo, le sue dichiarazioni sono molto piu' pericolose.
In un paese esiste un'informazione di sinistra, una di destra. Questa e' soltanto un' informazione da censura.


venerdì 24 dicembre 2010

BUON NATALE A TUTTI!

Auguri sinceri di Buon Natale a chi mi segue da questo spazio.

Un augurio sentito, anche a chi spesso non e' con me in sintonia.

Un augurio dal profondo del cuore, alla mia citta', Napoli, affinche' possa tornare a risplendere.

Un augurio ai nostri governanti, perche' possano finalmente operare nell'interesse del Paese.

A tutti coloro i quali, quotidianamente sono accanto ai piu' sfortunati, un augurio ancora piu' grande.

Buon Natale a tutti!

giovedì 23 dicembre 2010

COSI' FAN TUTTE

La Ministro Prestigiacomo, alza la voce, sbatte la porta e se ne va, in lacrime. Così sembrava, almeno.
La bella parlamentare bionda, Ministro dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, questo il suo dicastero, ieri e' andata su tutte le furie, quando la sua stessa maggioranza, votando questa volta insieme all'opposizione, non ha fatto passare una sua proposta di legge, finalizzata a snellire gli oneri in materia ambientale, per le giovani imprese costituite da casseintegrati e neo-occupati.
La Ministro appena ieri, affermava che la sua esperienza nel PDL, era conclusa. Non si riconosceva piu' in quel partito. Soprattutto non si riconosceva piu', nell'egemonico potere verticista del suo capo gruppo, Cicchitto.
Così sembrava, almeno. Poi, nella tarda serata, l'ennesima mediazione, l'ultima ricucitura nella maggioranza, le cui toppe ormai, si fanno sempre piu' vistose. Il sarto di famiglia, Gianni Letta, fa le ore piccole, per portare a termine il certosino lavoro.
Quali saranno stati gli argomenti portati avanti per convincere la vulcanica Ministro, a ritrovare la strada smarrita e ritornare all'ovile?
Dopo le vibranti denunce del Ministro Carfagna contro i "banditi" presenti nel partito, caso che rientro' dopo pochi giorni, adesso lo stesso clamore fine a se stesso, e' stato prodotto dal Ministro Prestigiacomo.
Le belle signore di Governo, non saranno "vaiasse", ma hanno le loro stesse rumorose abitudini.

lunedì 20 dicembre 2010

IL MALESSERE SOCIALE, VA INTERCETTATO

I disordini e le violenze dei giorni scorsi a Roma, vanno condannati fermamente.
Al tempo stesso, il malcontento giovanile e non solo, andrebbe interpretrato, intercettato, per dare ad esso, una valutazione sociologica. La piazza e' stata da sempre, la piu' autentica cartina di tornasole, per comprendere l'evoluzione di un paese.
La Nazione vive un forte declinio. La crisi economica globale, nel nostro paese, fa sentire i suoi effetti in modo tangibile. Il numero dei precari aumenta inesorabile, così come quello dei cassintegrati. L'Italia, tra i paesi sviluppati, ha il livello di disoccupazione giovanile, tra i piu' alti. Vuol dire che a differenza di alcuni paesi come la Spagna, in cui il tasso di disoccupazione e' molto piu' elevato (in molti hanno perso il lavoro), da noi e' considerevole il numero di giovani che non ha ancora trovato la sua prima occupazione. Per le nuove generazioni, quindi, si sta profilando un paese senza futuro, un paese sempre piu' vecchio, in cui si vive alla giornata, senza il diritto di poter fare progetti.
Questo quadro socio-economico non certo incoraggiante, non sembra segnare un'inversione di tendenza, a differenza di come sta accadendo negli altri paesi sviluppati. In Italia si e' intervenuti in modo orizzontale, portando tagli fortemente diffusi, generalizzati. Soprattutto non e' partorito nessun progetto per il Paese, nessuna idea guida di crescita alternativa. Da troppi anni, in merito allo sviluppo, vengono confezionati soltanto spot autocelebrativi, mortificanti per chi vive una situazione di difficolta'.
Se poi, aggiungiamo il livello di spaventoso degrado in cui e' sporofondata la politica, in piena crisi emorragica, a causa delle continue ruberie, del diffuso clientelismo affaristico, del dilagante mal costume, del logorante e sterile scontro intestino, ne consegue un inevitabile mix di incandescente malcontento, molto pericoloso per il Paese. La tensione sociale, ha raggiunto livelli altissimi.
Il disagio di una generazione viene ancor piu' svilito dalla pochezza politica e soprattutto, dalla siderale distanza dei suoi rappresentanti. I giovani hanno preso coscienza che le loro grida di disperazione non saranno mai ascoltate, non solo perche' l'attuale classe politica e' sorda, ma anche perche' palesemente, non e' all'altezza per poter instaurare un' inversione di tendenza.
In questi casi, quando si diventa consapevoli della pochezza del proprio presente, congiuntamente all'assenza di un' idea di futuro, la frustrazione cresce a dismisura. Se questo malessere sociale diffuso, non viene intercettato, puo' trasformarsi in violenza.
La violenza spesso, ahime', non e' che l'estrema rappresentazione sociale dell'inquetudine soggettiva. Quando piu' individui, vivono questo sentimento di frustrazione, la violenza diventa fenomeno di massa.

domenica 19 dicembre 2010

SHOPPING NATALIZIO

Lo shopping natalizio quest'anno non sara' particolarmente stressante. I soldi sono davvero finiti. Le vendite sono in calo, ci sara' meno ressa nei negozi, per l' infinita "gioia" dei commercianti.
Anche il Governo ha fatto shopping. Il "bimbo biricchino" Berlusconi, in anticipo, ha ricevuto in dono tre parlamentari dall'opposizione, coloro i quali, hanno dato vita al gruppo dei responsabili. Cesario, Calearo ed il sosia di Antonio Albanese, Scilipoti, un uomo che comunque vada, si e' gia' assicurato un roseo futuro mediatico con il suo bel faccione che buca lo schermo e con una parlata da degno comico di Zelig.
Il Premier ha espresso altri desideri, chissa' se Babbo Natale lo accontentera', viste le sue molteplici marachelle. Da viziato qual e', ad ogni costo vorrebbe accapararsi l' ultimo regalo alla moda del momento: l'acquisto di un moderato, da portare nel partito dell'amore e del fare.
Il Parlamento ne e' pieno. Ci sono i moderati centristi di Casini, quelli d.o.c. per intenderci, di matrice democristiana, quelli che costano di piu'. Moderati ci sono anche nella "vetrina" del PD. Parlamentari scontenti di stare sempre su di uno scaffale, senza contare nulla, destinati a diventare saldi di fine stagione. Ci sono poi, i moderati da poco confluiti nelle fila del FLI. L'acquisto di questi "giocattoli" da poco passati in altre mani, sarebbe il desiderio piu' grande del Premier, il suo capriccio di fine anno.
Sarebbe disposto ad aspettare anche fino all'Epifania. Ma si sa, la befana ai "ragazzini monelli" porta solo carbone.

mercoledì 15 dicembre 2010

BERLUSCONI, LA TUA CONDANNA E' GOVERNARE

Berlusconi si gode la vittoria. Il suo volto appare nuovamente disteso, rilassato. Il suo pero', e' un successo effimero, piu' di forma che di sostanza, un successo artificiale, un plastico virtuale, come quelli che ci propone il suo maggiordomo Vespa, nel suo salotto di finto ed indottrinato approfondimento.
Il Premier ha gia' fatto l'occhiolino a Casini, con l''auspicio di accoglierlo nuovamente a braccia aperte nella maggioranza. A mio avviso, senza alcuna speranza.
Ha espressamente invitato tutti i deputati scontenti all'interno dei loro raggruppamenti, a sedersi al suo fianco. D'altronde, nel partito dell'amore e del fare, c'e' sempre spazio per tutti.
Penso invece, che proprio ora, incominci per Berlusconi un periodo molto difficile. Il suo calvario, e' appena iniziato. L'ingovernabilita' sara' ancora piu' accentuata. Sono molti i punti su cui l'esecutivo potra' cadere. Con l'inizio del nuovo anno, la maggioranza vacillera' nuovamente.
A quel punto il Premier, come un bambino capriccioso, invochera' a mo' di minaccia nuove elezioni. Chiamera' in adunata la Lega, rivolgera' l'ennesimo appello di soccorso al Vaticano. Denuncera' la solita minaccia comunista, la puntuale macchinazione giudiziaria.
Assecondarlo sarebbe l'errore piu' grave. Le elezioni, soprattutto se la riforma elettorale non verra' attuata, avvantaggerebbero solo lui. Così come l'ennesima campagna elettorale, fatta di annunci e spot tele-mediatici, in cui per l'ennesima volta riuscirebbe ad incantare un'intera nazione, ipnotizzandola con i suoi autoglorificanti deliri propagandistici.
Questa volta, Berlusconi deve rimanere "rinchiuso" nel suo posto di comando. Dovra' cuocere a fuoco lento nel pentolone della maggioranza. Il tempo e' galantuomo. Solo con il passare dei mesi si potra' palesare il suo insuccesso, l'inconsistenza delle sue promesse. Piu' tempo passera' e piu' sara' chiaro il suo bluff.
Berlusconi ha il diritto di governare. Calearo-PD, Cesario-API e Scilipoti-IDV, glielo hanno leggittimato. Ha altresì, l'onere ed il dovere sacrosanto di governare, senza se, senza ma. Senza piagnistei.
Berlusconi, e' giunta l'ora della tua condanna. E' giunto il momento di governare.

martedì 14 dicembre 2010

UN'INDIGESTA MINESTRA RISCALDATA

Berlusconi esce "vittorioso" alla Camera, grazie al voto di tre esponenti dell'opposizione (Calearo-PD, Cesario-API, Scilipoti-IDV) passati alle dipendenze del Premier, qualche astenuto e due donne di FLI che all'ultimo momento, se la sono fatta sotto dalla paura.
Cosa cambia? Un bel niente. La maggioranza resta appesa ad un filo.
Il Premier, ha ora il diritto ma, soprattutto il dovere sacrosanto di governare, mettendo da parte si spera, i suoi interessi personali per servire la Nazione.
Ritengo tuttavia, che nei prossimi mesi, l'attivita' dell'esecutivo restera' pressocche' bloccata. L'incertezza regnera' sovrana, il Parlamento sara' ancora spaccato, l'Unione Europea battera' cassa, il clima sociale diventera' sempre piu' rovente.
Berlusconi cerchera' di trovare altre alleanze, con esiti assai improbabili, per continuare a galleggiare. Ce la fara? Ne dubito.
Si invocheranno elezioni. Berlusconi ha gia' in mente l'idea al quanto irresponsabile, di una crisi pilotata, della serie decido tutto io. Le urne le vorra' la Lega, consapevole della sua forza crescente. Le chiedera' lo stesso Premier, non da sconfitto ma dall'alto della sua rocambolesca e rumorosa vittoria, raggiunta sul filo di lana. Un successo tanto simbolico, quanto inutile.
Ci sara' il tempo per cambiare le regole del gioco? Soprattutto si trovera' la volonta' per farlo?
Nel caso contrario, ci troveremo dinanzi allo stesso scenario, alle medesime divisioni, alla consueta battaglia sui personalismi.
Per tali ragioni, la vittoria di oggi alla Camera, e' soltanto un' indigesta minestra riscaldata.



lunedì 13 dicembre 2010

BERLUSCONI. AL SENATO IL CANTO DEL CIGNO

Berlusconi oggi e' andato al Senato con lo scopo di convincere gli ultimi indecisi, specie tra i moderati, ad assicurargli ulteriormente la fiducia. Si ipotizzano probabili reimpasti, nuovi inacarichi ministeriali a chi lo "salverà".
La sua incorreggibile testardaggine lo rende cieco, non gli permette di vedere che il suo ciclo e' ormai finito (io lo affermavo piu' di un anno or sono), la sua epopea politica, e' giunta al capolinea. Il suo discorso piu' che il grido del condottiero in battaglia, puo' essere considerato tristemente, come il suo canto del cigno.
Anche se domani, alla Camera, riucira' ad ottenre quel pugno di voti che gli permettera' di avere una maggioranza soltanto aritmetica, deve prendere atto che la sua esperienza di governo e' conclusa.
Si apre una nuova fase politica nella vita del Paese, un nuovo ciclo in cui ci si dovra' convincere di fare a meno della presenza di Berlusconi.
Sia in caso di un governo tecnico, affidato ad una figura diversa da quella dell'attuale Premier, sia in caso di nuove elezioni, un' ulteriore indicazione di Berlusconi a capo dell'esecutivo ( da parte del PDL) sembra davvero improbabile.
La vita democratica del nostro paese, andata avanti grazie anche a Berlusconi (si deve essere onesti nell'affermarlo), sta per essere caratterizzata da un'importante mutamento. L'alba di un nuovo giorno pare essere davvero vicina. Nel buio indicato dal Premier in caso di crisi, c'e' tutta l' angoscia del condottiero battuto. In quel buio, si intravede, fulgida, una nuova luce, il bagliore crescente del cambiamento.
Il berlusconismo si e' concluso. Con esso finisce un periodo di forte contrapposizione nel paese, una fase di scontro non piu' fatto sulle idee e su i programmi ma caratterizzato da una aspra dialettica sui personalismi.
Di solito le crisi di Governo, rendono piu' debole un paese. Nel caso specifico viceversa, la Nazione ritrovera' quel senso di appartenenza da tempo smarrito, quello spirito di coesione e di unita', cancellato dall'imperversante individualismo, dall'autoglorificante populismo tele-mediatico che, nell'esaltazione del capo, ha celato i suoi fallimenti e gli imbarazzanti ritardi accumulati dal Paese.

domenica 12 dicembre 2010

ROSANNA MARZIALE: LA CUCINA CAMPANA DIVENTA ARTE

C'e' una donna che da tempo e con ottimi risultati, cerca di valorizzare i sapori e le tradizioni culinarie della Campania, in particolar modo, quelli della provincia di Caserta.
Lei e' Rosanna Marziale, chef sommelier del ristorante Le Colonne.
Rosanna e' vera un'artista dei fornelli, con una elevata capacita' realizzativa, espressione della sua poliedrica fantasia, sue doti intrinseche che, associate alla sua instancabile dedizione al lavoro, alla sua infinita ricerca di sperimentazione, studio e confronto, la rendono principale punto di riferimento eno-gastronomico di Terra di Lavoro.
La Marziale unisce passione e competenza, professionalita' ed estro, inseguendo un principale obiettivo, diventato quasi una missione: promulgare il gusto e la tradizione dei sapori autoctoni, al di fuori dei confini regionali e nazionali, coferendo una valenza internazionale al cibo made in Caserta. Per chi opera nel settore, a queste latitudini, tale impresa e' piu' ardua.
Elementi essenziali delle sue ricette, sono i prodotti bufalini: la mozzarella d.o.p. e la carne di bufalo. Particolare attenzione poi, e' rivolta a prodotti di nicchia, quali il maialino nero dell'alto casertano e la mela annurca. La cura, l'elaborazione, l'unicita' che la chef conferisce a queste pietanze, rendono le sue creazioni, vere opere d'arte.
Ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Rosanna nel suo elegante ristorante anni addietro. Mi colpì la sua eleganza, la sua sobrieta', il suo sguardo vivace, intenso, caratteristiche intrinseche che ritrovai assaporando la sua cucina, un equilibrato mix di tradizione degli ingredienti e di innovazione del loro combinarsi.
La Marziale e' inserita tra i 36 finalisti di un'importante gara nazionale, in cui verra' scelto il personaggio dell'anno dell'enogastronomia e della ristorazione. Dovra' vedersela con chef rinomatissimi, del calibro di Gualtiero Marchesi, Gianfranco Vissani, Filippo La Mantia.
Le donne sono soltanto 4. Lei e' l'unica del sud. Una ragione in piu' per supportare la sua candidatura.

sabato 11 dicembre 2010

NAPOLI: LA CITTA' SPROFONDA, LA SQUADRA VOLA

Il Napoli espugna anche il Marassi, bettendo il Genoa per 1-0, con goal di Hamsik(da non perdere il commento di Auriemma). Nonostante l'assenza di Lavezzi, l'undici azzurro (in maglia bianca per l'occasione) regala ai tifosi ed alla citta', l'ennesima vittoria lontano dal San Paolo ( la quinta nel girone d'andata). La squadra di Mazzarri, si conferma una realta' del campionato, raggiungendo momentaneamente, il secondo posto in classifica, in attesa degli incontri di domani.
La partita ha evidenziato lo stato di salute atletica della squadra che, nel finale di gara, ha difeso a denti stretti il prezioso risultato raggiunto al 25° del primo tempo. Inoltre, il gruppo ha ancora ulteriori margini di miglioramento e se a gennaio, verranno fatti dei rinforzi mirati, davvero si potra' sognare in grande. Resta alla portata della squadra, anche il passaggio agli ottavi di Europa League, nell'ultima partita da disputare in casa, contro lo Steaua di Bucarest (deprecabili gli spot anti Napoli passati su dei blog rumeni).
I tifosi si godono questo magico momento, dimenticando per un po', la crisi che attanaglia la citta', ancora una volta sommersa dai rifiuti e guidicata ultima tra le province italiane, per la qualita' della vita.
Il Napoli, riscatta Napoli. La citta' sprofonda, la squadra vola.



URGE UNO STATO DI POLIZIA

Si ipotizzava gia' da qualche giorno, cio' che pare, sia accaduto per davvero.
In Parlamento sta andando in scena, la compravendita dei voti. Mai la democrazia in questo Paese, e' scesa così in basso. Su tale questione, si e' aperta anche un'indagine della magistratura.
Non voglio soffermarmi sui nomi dei parlamentari coinvolti, ne' su quello degli esecutori e dei mandanti.
Si parla tanto di liberta' nel nostro paese. Ma c'e' davvero l'esistenza concreta di questo concetto così vago, effimero, etereo? Quali sono le reali certezze per noi cittadini votanti? Quali i nostri diritti? A cosa serve ancora una politica così sporca?
Penso che dopo l'ottimo risultato della militarizzazione delle strade per stanare i pericolosi mafiosi dai loro fortini, facendo loro terra bruciata e infliggendo pesantissime restrizioni ai loro patrimoni, sia venuto il momento di inserire i soldati anche nella pubblica amministrazione, sempre piu' intrisa di malcostume, corruzione, concussione, nepotismo clientelare.
Il malaffare in politica ha raggiunto livelli indescrivibili. Non a caso molti di questi rappresentanti, di ogni livello, dal consigliere comunale fino al parlamentare, hanno grossi problemi con la giustizia.
Tangentopoli non e' servita a niente. A quel tempo si disse che la politica era morta. Quella successivamente partorita, non ha portato a nulla di nuovo. Nel nostro Paese, continua ad esistere in politica, una naturale propensione a delinquere, da parte dei rappresentanti eletti dal popolo. Oggi, ahime', fa piu' rumore un "tradimento" politico che una compravendita di un parlamentare. Il Paese al momento, non e' di fatto governato. La tensione sociale si e' fatta incandescente.
A mali estremi, estremi rimedi. Ritengo che sia giunto il momento di militarizzare anche le istituzioni, per garantire a noi cittadini, la corretta amministrazione ed il normale funzionamento di cio' che e' di tutti noi: la cosa pubblica. Per tale scopo, la politica ha fallito la sua missione.
Di solito si chiede l'ausilio dei militari, per fronteggiare un'emergenza. Nel caso specifico, esite una palese e conclamta emergenza, nel normale svongilmento della vita democratica ed istituzionale della Nazione.
Ho sempre sostenuto che c'e' piu' liberta' in uno stato di polizia che in una democrazia epurata dei suoi principali valori.

mercoledì 8 dicembre 2010

CHIUDIAMO GLI OCCHI, TRATTENIAMO IL RESPIRO

Il Paese e' fermo, bloccato, attende impaurito l'esito del 14 dicembre. L'incertezza regna sovrana e con essa il timore che tale empasse decisionale, possa provocare enormi danni ad un'economia gia' traballante di suo.
Questa situazione di stallo, e' paragonabile ad un'infinita partita a scacchi, dove i contendenti logorati nelle forze, sfibrati nello spirito, tentano di sferarre la mossa decisiva. Intanto tutto e' fermo, ogni cosa della normale vita pubblica, pare congelata, ogni decisione in merito a questioni di primaria importanza, rinviata. E' come se i duellanti, in piena trans agonistica, si fossero isolati dal contesto che li circonda, accecati dal livore verso il proprio avversario.
Ci troviamo dinanzi ad un processo autoipnotico, ad una stasi determinista, dove questo surreale scontro fratricida nella maggioranza, isola le menti degli antagonisti, trasferendole in modo fantastico al di fuori della cruda drammaticita' del quotidiano, in un contesto virtuale, dove i singoli soggetti politici, trascinano i potenziali elettori nella battaglia, come granelli di polvere in un gorgo concentrico.
Il Governo cade? Forse tiene? E se cade, si votera'? Se si votera', si cambieranno le regole del gioco? Le grandi manovre sono iniziate. L'Italia e' il paese delle campagne elettorali, delle elezioni continue, dove tutti i partiti si dichiarono vincitori e dove, ad essere sconfitti, siamo noi passivi elettori, semplici ingranaggi necessari per ottenere il consenso.
Questo gioco al massacro, ha raggiunto il suo apice. Rischiamo di imboccare un vicolo cieco, una strada di non ritorno, un binario morto. Una maggioranza non piu' tale, un'opposizione in crisi di identita' ed in continua ed inesauribile caduta, le istituzioni sempre piu' deboli, porteranno il Paese nel caos piu' completo, nell'anarchia dilagante, determinando una crescente disaffezione per la politica, esponendoci a concreti rischi di tracollo economico e diffuso scontro sociale.
Il conto alla rovescia e' iniziato. Chiudiamo gli occhi e tratteniamo il respiro. Speriamo che l'imminente deflagrazione, non arrechi troppi danni.




lunedì 6 dicembre 2010

NAPOLI, DESOLATAMENTE ULTIMA

Era inevitabile, scontato, prevedibile. Napoli, e' ultima nelle classifiche della qualita' della vita.
Una citta' stremata nelle forze, ferita nell'orgoglio, mortificata nella sua immagine.
Che tristezza da napoletano accettare questo verdetto, per una citta' ammirata da sempre in tutto il mondo, con un patrimonio artistico e paesaggistico davvero unico e che oggi vive passivamente, un conclamato crepuscolo.
Oltre 16 anni di emergenza rifiuti hanno fatto danni spaventosi. Le immagini strazianti della monnezza ammassata per le strade, hanno fatto il giro del pianeta, facendo cadere a picco il decoro della citta'. Le conseguenze, sono state pesantissime, specie in questo periodo di crisi.
Ma la monnezza, non e' l'unico problema. Ho sempre sostenuto che il dramma rifiuti, e' un bubbone che copre altre magagne.
La citta' deve rifondare la sua classe dirigente, deve darsi velocemente delle strategie di crescita che la portino a svolgere nuovamente, quel ruolo che le compete.
Troppi problemi restano irrisolti. Le periferie degradate, una rete viaria colabrodo, la mancanza di un'impiantistica sportiva degna di questo nome, la non avvenuta riconversione dell'area di Bagnoli ad ovest della citta' e quella di Ponticelli ad est, il problema traffico mai risolto, nonostante i chilometri di metroplitana realizzati che rendono la qualita' dell'aria insopportabile, la scarsita' di parcheggi, la dilagante delinquenza, ferita sempre aperta per questa citta'.
Napoli meriterebbe di diventare nuovamente capitale del mediterraneo, epicentro di aggregazione delle diverse culture tra Europa ed Africa, volano imprenscindibile per il definitivo rilancio dell'intero meridione.
Oggi, ahime', la citta' primeggia soltanto per le sue negativita'.


sabato 4 dicembre 2010

BELPIETRO DIMENTICA CHI HA TRADITO PER PRIMO

Maurizio Belpietro, dalle pagine di Libero, rompe gli indugi, lancia la sfida e scatena la bufera.
Chi votera' la sfiducia il 14 dicembre, sara' per sempre contrassegnato dal marchio di traditore.
Il quotidiano filo-berlusconiano, mette in prima pagina le foto di alcuni parlamentari, con tanto di indirizzo e-mail della Camera a margine, volti racchiusi in un quadratino, alla maniera dei ricercati, quasi fossero dei bersagli su cui fare fuoco.
Inizia con questi toni, l'ultima battaglia per il cavaliere, il Premier ad un passo dal defenestramento, a quasi 17 anni dalla sua famosa e memorabile discesa in campo.
Oggi, in questo paese, non esistono piu' ne' la liberta' di pensiero, ne' tanto meno quella di espressione politica, regole fondamentali in democrazia.
Essere stati votati per un partito, non vuol dire essere imprigionati da un'ideologia, ne' diventare impiegati di un'azienda senza possibilita' di rescissione contrattuale, ne' tanto meno, rispondere soltanto signor si, ad un padrone abituato ad avere sempre e comunque ragione, a prescindere.
A queste donne ed uomini delle istituzioni che oggi, in modo coraggioso, hanno sentito il bisogno, la necessita' ed il diritto di dire basta a questa forma di narcotizzazione tele-mediatica e di conseguenziale impoverimento cognitivo a cui era sottoposta la Nazione, in cui tutto veniva deciso dall'alto, dalla volonta' univoca ed imprinscindibile del capo e della sua cricca d'affari, va tutto il sostegno di quei milioni di elettori che non si riconoscevano piu' in un partito ormai impantanato dalle vicende giudiziarie del suo leader, sommerso dagli scandali legati alla sua persona, macchiato in modo indelebile dalla condotta spesso criminale, di molti dei suoi uomini.
Che Berlusconi, oltre i guai penali pregressi al suo governo, ai festini a luci rosse con minorenni, alla sua totale abnegazione verso pericolosi dittatori, ad una politica basata sull'esclusiva irradiazione di "annunci commerciali", si sia scelto come principali e fidati collaboratori, gente del calibro di Cosentino, Verdini, Brancher, Scajola, solo per citare quelli di ultima nomina, certamente non era un qualcosa che faceva fede alla volonta' espressa dagli elettori.
Come lo chiamereste tutto cio? A mio parere, anche questo e' un vile tradimento, un inganno, una pugnalata alle spalle, una vera e propria truffa legalmente autorizzata.
Se oggi, Belpietro, definisce traditori, ribaltonisti, voltagabbana, questi politici che a suo dire, hanno cambiato casacca (ascoltando la loro coscienza) mandando in frantumi una maggioranza, soltanto virtuale, ben vengano tantissimi altri esempi di tradimento politico-istituzionale, forieri di una profonda epurazione e di una radicale bonifica di chi amministra la cosa pubblica.
A quello dei politici, seguira' copioso, se ce ne sara' l'occasione, lo stesso atteggiamento da parte degli elettori.
Mai tradimento fu piu' necessario, salutare, eroico, epocale.




giovedì 2 dicembre 2010

HILLARY CLINTON: LA MIGLIORE AMICA DEGLI ITALIANI

Berlusconi e' il miglior amico degli Stati Uniti. Cosa avrebbe potuto dichiarare di diverso, il Segretario di Stato americano, Hillary Clinton al vertice Osce, in Kazakistan?
Le rivelazioni di Wikileaks hanno provocato un grosso imbarazzo per la diplomazia statunitense.
Quale occasione migliore, di quella avutasi poche ore dopo la bomba mediatica provocata da Assange, su cui verte un mandato di cattura internazionale, per ricucire un vero e proprio strappo diplomatico?
La diplomazia americana si trova a fronteggiare un vero terremoto, nelle relazioni con i suoi principali alleati internazionali. Il problema e' che non ci troviamo dinanzi alla diffusione di notizie inventate o fasulle, ipotesi complottistiche da verificare con il beneficio di inventario.
La fuga di notizie, riguarda effettive dichiarazioni al vetriolo, commenti critici poco amichevoli, rivolti da alti funzionari statunitensi ( non solo di 3° e 4° livello) nei confronti di partner internazionali, spesso fidati alleati. Dietro questi scandali che riguardano anche il premier italiano, ci sarebbero in effetti, giudizi critici sulla condotta di politica estera del nostro governo, ben piu' preoccuppanti.
Quale potrebbe essere il parere americano, in merito alle scelte di politica estera fatte da Berlusconi in quest'ultimo periodo? Come sono viste le strette relazioni diplomatiche instaurate con Putin e Gheddafi, storico dittatore dichiaratamente antiamericano? Gli Stati Uniti, certamente non guardano cio' con sollievo.
Penso che la Clinton abbia adoperato tutta la sua lungimiranza diplomatica e il suo equilibrio di donna delle istituzioni, cercando formalmente di ricucire un rapporto tra stati, ormai compromesso, ne' dai festini a cui partecipa il nostro premier, ne' tanto meno dal gossip di basso livello successivamente generato.
L'America tiene a mantenere buoni rapporti con l'Italia, storico alleato.
I leader politici passano. Le alleanze restano. Il nostro premier a breve, con ogni probabilita' uscira' di scena. La sua vita politica, volge al termine. L'amicizia tra i due paesi, deve rimanere salda a prescindere, ancor di piu' in questo delicato momento.
Le dichiarazioni della Clinton, vanno lette in tal senso.


mercoledì 1 dicembre 2010

UN'AGONIA DI 13 GIORNI

Il Governo ufficialmente ha chiuso i battenti, in attesa del voto di fiducia, previsto per il prossimo 14 dicembre.
L'obiettivo e' fin troppo chiaro. Evitare ulteriori e pericolosi scivoloni su altre votazioni poste alle Camere, cercando di ricompattare le fila. Sino all'ultimo istante utile, Berlusconi cerchera' di dimostrare al Paese che la sua, e' l'unica maggioranza possibile, pena il ritorno alle urne.
Il suo oggi pero', sembra piu' un grido di disperazione che una concreta ipotesi fattibile.
Inizia così un periodo di straziante agonia politica, una fase in cui, con ogni probabilita', il livello della protesta sociale e le forti turbolenze dovute ad una crescente crisi economico-finanziaria, faranno avvertire in modo ancor piu' incessante, i loro effetti sul nostro Paese.
In questo contesto così traballante, tutti gli avversari del Premier, sia quelli che ufficialmente stanno all'opposizione che una parte dei suoi alleati di ieri, divenuti suoi acerrimi avversari dell'ultim'ora, sentiranno forte la responsabilita' di assumersi l'onere di staccare la spina al governo.
Lo stato di coma e' ormai irreversibile. Il moribondo non da segni di ripresa. Al tempo stesso l'incertezza e' dominante. Il paziente non ha firmato ancora nessun testamento. Gli eredi potenziali, temono di doversi accollare un bene su cui gravano pesantissime pendenze ipotecarie.
Saranno 13 giorni di agonia istituzionale, una sofferenza avvertita sia dal malato che da chi, sara' al suo capezzale. Non si invocheranno miracoli. Al tempo stesso in tanti, sperano di mantenerlo ancora in vita (niente elezioni), magari affidando ad un tutore legatario (Tremonti), l'amministrazione del bene in questione.
In sintesi, piu' che invocare una dolce fine ( scioglimento delle Camere), con ogni probabilita', assisteremo ad un vero e proprio accanimento terapeutico ( governo tecnico).



martedì 30 novembre 2010

BUON COMPLEANNO ARBUSTUM!

Oggi la mia azienda agrituristica, Arbustum, compie sette anni di attivita'.
I miei sforzi, i miei estenuanti sacrifici, la mia caparbieta', il mio entusiasmo per quella che e' stata una scelta di vita, prima ancora che una scommessa imprenditoriale, sono stati finalmente ripagati.
Arbustum, quest'anno di fatti, ha registrato un considerevole incremento di presenze. Considerando la crisi economica, l'univoca e devastante rappresentazione mediatica che ancor oggi fa di questo territorio l'epicentro di ogni malaffare, cio' che ho raggiunto, rappresenta davvero un risultato al di sopra di ogni aspettativa. Ne sono fiero.
Dopo anni di indifferenza nei miei confronti, per me inspiegabili, per cio' che stavo facendo in quella che oggi viene definita come terra di Gomorra, finalmente ho anch'io ricevuto un po' di luce, grazie alle telecamere di Tg3 Campania e al servizio dell'intraprendente Nicola Muccillo che fece conoscere Arbustum ad un vasto pubblico, la scorsa Pasqua.
Ringrazio tutti i miei clienti che con la loro presenza mi hanno testimonianato affetto e fiducia e mi hanno fatto sentire sicuramente meno solo in quella che per me, e' diventata quasi una missione: far diventare Casal di Principe, un luogo ameno, una destinazione "normale", dove poter trascorrere il proprio tempo libero.
Ringrazio ancora chi, anche per il passato, ha cercato tramite la rete, di darmi una mano. (Kay Rush, Monica Piscitelli, Anna De Prisco, Ceffe' News Magazine). Internet mi ha aiutato in tal senso, cercando in parte, di far attenuare quella diffidenza verso un territorio che ripeto, e' menzionato soltanto per le sue negativita'.
Ringrazio la mia famiglia che mi ha sostenuto nei momenti di maggior difficolta' e sconforto e che adesso insieme a me, finalmente raccoglie le prime meritate soddisfazioni.
La strada rimane erta, ma il cammino pare essere diventato meno tortuoso.
Buon compleanno Arbustum!




sabato 27 novembre 2010

E SE IL COMPLOTTO FOSSE AMERICANO?...

Per Berlusconi, l'Italia e' a rischio complotto. Il Premier vede ordite trame (chiaramente comuniste) destabilizzanti per il Paese e minatorie contro la sua persona e contro l'opera dell'esecutivo da lui presieduto.
Il cavaliere sprizza ancora ottimismo sulla tenuta di governo ma, di fatti, e' gia' in campagna elettorale.
Il nemico e' sempre lo stesso: la sinistra comunista-complottista, il sindacato, vera zavorra per l'economia del paese (la nomina della Camusso lo preoccupa molto), i media di regime anti-governativo che minano la credibilita' del suo operato, diffondendo soltanto fango e menzogne a iosa, la magistratura, cinico organo militante anti-liberale, asservito alle sinistre.
Ma davvero esistono ancora i comunisti in Italia? I comunisti li vedono solo Berlusconi e i suoi adepti. Anche a Cuba e' arrivato il mercato. Castro riderebbe, ascoltando queste affermazioni.
Oggi, nel nostro paese, coloro i quali appartengono alla cosiddetta sinistra, non sono altro che pseudo-intellettuali vestiti di cashimere, con l'immancabile sigaro pendente tra le labbra, personaggi patetici che non fanno altro che ingolfare i salotti e gli studi televisivi, in cui fanno a gara a leggere monotone "liste della spesa", confenzionate da esperti di comunicazione commerciale, rimanendo lontani dalle reali esigenze delle classe operaie(al nord il proletariato vota Lega).
In italia, davvero chi grida al complotto comunista e' in preda a gravi attacchi di delirante paranoia.
A breve, il Premier iniziera' a irradiare i suoi spot elettorali, la sua vendita di "tappeti pezzottati", il suo illusionismo tele-mediatico. Questa e' stata sempre la sua strategia di propaganda. Ora pero', che la sua maggioranza pare davvero essere incanalata al capolinea, la sua parabola di statista volge inesorabile al tramonto, presumo che piu' violento sara' il suo colpo di coda, quasi l'agitarsi frenetico di un capitone nella padella.
Se vogliamo, e' stato proprio il nostro Premier a strizzare l'occhio a paesi che di certo storicamente, non si sono mai ispirati a quel modello libelare, divenuto il suo imprenscendibile credo politico.
Prima l'amicizia con il dinasta sovietico Putin, poi quella con il dittatore islamico Gheddafi. Relazioni diplomatiche instaurate in chiave economica (autosufficienza nelle risorse energetiche) o di sicurezza (controllo e regolamentazione delle frontiere), ma che in sostanza sono anche figlie di quel protagonismo autoglotrificante e populista che lo porta spesso ad assumere iniziative di getto, non maturate con la saggia ponderazione.
Berlusconi ha di fatto sconvolto in modo superficialmente disarmante, oltre 50 anni di equilibri geo-internazionali, in cui la scelta filo-atlantica e l'amicizia per gli americani, erano fondamentali.
E se il complotto provenisse proprio da quella parte del mondo che improvvisamente si e' sentita tradita? I tempi delle grigliate al runch dei Bush, sono soltanto ricordi sbiaditi. Che il raffreddarsi delle relazioni Italia-USA potesse avere delle ripercussioni sulla maggioranza, era piu' che ipotizzaabile.
Io, da questo spazio ne parlavo velatamente, gia' nello scorso maggio. Dateci un'occhiata, il mio post era di una disarmante veridicita'.


giovedì 25 novembre 2010

IL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO(DELLA CARFAGNA)

Oggi, ultimo giovedì di novembre, e' stato il giorno del ringraziamento negli Stati Uniti.
Si sono tenuti i soliti grandi festeggiamenti per le strade, con l'immancabile tacchino ripieno, per quella che e' considerata dopo il 4 luglio, la festa piu' importante della nazione.
Obama e famiglia, hanno distribuito pasti ai piu' bisognosi, in modo piu' che informale, dato il perdurante clima di austerity.
In Italia, c'e' stata un'altra forma di ringraziamento, anch'esso recitato pubblicamente.
Nello specifico non si e' consumato il saporito pennuto farcito, ma ugualmente gustoso deve essere stato il boccone assaporato dal Premier Berlusconi, il quale su di un piatto d'argento, ha ricevuto la succulente "pietanza" offertagli dalla Ministro Carfagna, la quale, nel breve lasso di tempo di 48 ore, ha rivisto la sua posizione in merito ai "banditi" colleghi di partito.
La Carfagna ha ringraziato Berlusconi, per averla ascoltata e capita. Le dimissioni minacciate, sono state immediatamente revocate.
Come in tutte le storie (di crisi di governo) a lieto fine, tutti vissero felici e contenti.
Pare che la Ministro, abbia confidato al Premier, la sua intenzione di convolare a nozze per il prossimo mese di maggio.
Il testimone di nozze, nonche' compare di anello, gia' si intuisce chi sia...
Sara' Napoli (in qualita' di Sindaco), la destinazione della sua luna di miele?...



martedì 23 novembre 2010

MUNNEZZA: ARMA DI CONSENSO ELETTORALE

Napoli e' sommersa dai rifiuti. La citta' e' allo stremo, mortificata nella sua dignita', sfigurata nella sua bellezza, divenuta ormai soltanto un nostalgico ricordo da rievocare attraverso una sbiadita cartolina sommersa dalla polvere.
Rispetto al 2008, la situazione e' ancora peggiore. Non ci sono nuove discariche da realizzare. Quelle individuate a suo tempo dalla protezione civile, sono quasi sature. La raccolta differenziata non e' decollata, ne' tanto meno si e' dato inizio alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori. Inoltre, le risorse economiche delle amministrazioni locali, sono molto piu' limitate, per non dire prosciugate, per poter sperare di sobbarcarsi l'onere di spedire i rifiuti oltre confine.
Consumatesi tutte le analisi per capire le cause di questo ennesimo fallimento, oggi la munnezza e' sempre piu' un affare politico o piu' precisamente, un'arma con cui pilotare un enorme consenso elettorale.
Nel 2008, soprattutto per la spazzatura di Napoli, le cui immagini per la prima volta fecero il giro del mondo, Berlusconi riuscì a ritornare al Governo. Il centro-sinistra di Bassolino fallì totalmente. Addirittura Veltroni, candidato del centro-sinistra, in campagna elettorale, non si accosto' neanche all'ombra del Vesuvio, tanto era imbarazzante la situazione qui in Campania. A priori, il centro-sinistra, in modo calcolato, preferì considerare persa la regione nello scacchiere nazionale.
Dopo due anni e mezzo, probabilmente, sara' la stessa immondizia a travolgere l'attuale maggioranza.
Inoltre a Napoli, il prossimo aprile, si votera' per il rinnovo del consiglio comunale. Quale migliore strumento di "comunicazione politica" (lo stesso usato per le regionali del 2009) se non le distese di nauseabonda munnezza, potra' ritornare utile nella campagna elettorale?
Il centro-sinistra accusera' il governo centrale di aver fatto esclusivamente propaganda, la solita politica degli annunci, irradiati a mo' di spot commerciali.
Il centro-destra, a sua volta, accusera' l'amministrazione cittadina di non aver saputo camminare da sola, dopo la fine del commisariamento, trascinando nuovamente la citta' nel baratro.
Dato questo scenario, siamo sicuri che ci sara' veramente la volonta' di ripulire la citta'?
Da sempre nel bisogno, nella difficolta', nell'emergenza, e' prosperato il consenso. A sua volta, il consenso, cresce in modo esponenziale, di pari passo al crescente disagio avvertito dalla popolazione. Quest'ultima pero', ha smarrito la sua capacita' di reazione, il suo proverbiale ed intrinseco orgoglio.
Il cittadino napoletano, in questo momento, potrebbere essere paragonato ad un profugo inerme, che aspetta l'aiuto umanitario calato da un elicottero di emergency.
Considerato tale scenario, mi sa tanto che da queste parti, la munnezza non sparira' in poco tempo. Almeno fino alla prossima primavera...

sabato 20 novembre 2010

DIMISSIONI CARFAGNA: L'OMBRA DI COSENTINO

Ancora una tegola per il Premier Berlusconi e per la sua maggioranza, la cui tenuta pare sempre piu' a rischio.
Questa volta non sono ne' nuovi guai giudiziari ad affliggere il Cavaliere, ne' tanto meno l'ennesimo scandalo a luci rosse. Nello specifico, si tratta di un incidente provocato da "fuoco amico", causato dalle dimissioni irrevocabili del Ministro delle Pari Opportunita', Mara Carfagna, dall'esecutivo. Il Ministro ha comunque assicurato di mantenere l'incarico, per fedelta' e coerenza istituzionale, fino al 14 dicembre, giorno in cui si votera' la fiducia.
Pare che la determinatissima giovane salernitana, faccia sul serio. A nulla sono valse le dichiarazioni di solidarieta' di tutti i leader di partito.
Dietro la presunta ma quanto mai probabile intercessione del coordinatore del PDl campano, Nicola Cosentino, di dirottare parte dei fondi stanziati (150 milioni) per l'ennesima emergenza rifiuti in Campania ed altri da destinare (300 milioni) per i futuri termovalorizzatori, non esclusivamente all'ente regionale ma anche alle province (quindi ai suoi amici Cesaro e Cirielli), ci sia anche la forte delusione accumulata in questi mesi dal Ministro che, nonostante abbia aiutato il partito alle passate regionali, scendendo in campo e ottenendo l'enorme successo di preferenze (ben 58.000), non sia stata mai considerata una risorsa per il territorio, non venendo neanche invitata alle riunioni di partito in regione.
In tanti, dietro questa improvvisa tempesta scoppiata nel PDL, vedono anche tentativi da parte dei finiani (intercorrono buoni rapporti con Italo Bocchino) di strappare la Ministro al partito del Premier e di puntare alla sua candidatura per le prossime elezioni di primavera a Napoli, dove si eleggera' il successore della Iervolino.
La Carfagna per molti rappresenterebbe la figura politica che metterebbe d'accordo tutti (c'e' sintonia anche con il Givernatore Caldoro), conferendo una rinnovata stabilita' al centro-destra locale. Tutti, ma non Cosentino, evidentemente.
I rapporti tra il coordinatore campano e la Carfagna, non sono stati mai dei migliori, anzi, i due non si sopportono per niente. La Carfagna ha sempre sottolineato la discutibile posizione di Cosentino dopo l'inchiesta penale che ha coinvolto il Sottosegretario all'Economia, il quale nonostante tutto, ha mantenuto l'incarico di coordinatore regionale e quindi, i pieni poteri a livello locale.
A volte, gettare la spugna non e' un segno di debolezza. Specie in questo contesto, la decisione della Carfagna, e' una cristallina scelta di coscienza ed un monito per un territorio ormai arresosi all'impreversante e cronicizzato affarismo clientelare.


mercoledì 17 novembre 2010

PARTONO E' BASTIMENTI, DI MUNNEZZA NAPOLETANA

A Napoli, l'emergenza rifiuti mai finita, riesplode nella sua massima ed imbarazzante gravita'. Al momento, oltre 3.000 tonnellate di rifiuti, giacciono tra le vie cittadine. Le piogge degli ultimi giorni, hanno fatto il resto, determinando scenari da inferno dantesco, con sacchetti trasportati dall'acqua piovana che intasavano anche la normale circolazione viaria. Ogni ora, nella sola citta', si producono 50 tonnellate di immondizia.
Napoli torna ad essere sepolta dai sacchetti. Lo stesso scenario, si presenta nell'hinterland del capoluogo. Le immagini mortificanti di questo scempio, fanno il giro del mondo. I cumuli di immondizia nel centro storico, ai margini dei tanti luoghi di interesse storico-culturale, fanno piu' danni ad un'economia gia' allo stremo, del crollo avvenuto nel sito archeologico di Pompei.
Si avvicinano le feste natalizie, la citta' ancora una volta, e' impresentabile ai turisti.
Al momento l'incertezza, e' massima. Non si trovano soluzioni a quello che potra' essere nel breve periodo, un vero dramma igienico sanitario.
Nel 2008, il Governo intervenne in modo deciso, aprendo nuove discariche e dando vita all'unico inceneritore della regione, quello di Acerra, considerato gia' a suo tempo, insufficiente. Da allora, nulla si e' fatto, per riportare la situazione ad una condizione di normale gestione.
Nel frattempo, le casse regionali e comunali si sono prosciugate, a poco e' servito l'aumento della Tarsu (a Napoli paghiamo la tassa sui rifiuti tra le piu' alte d'Italia) inflitto a noi cittadini che, dopo il danno, abbiamo dovuto subire anche un' insopportabile beffa. La gestione della raccolta e' passata alle province (macchinosi enti amministrativi), impreparate a fronteggiare la quotidianeta' del problema. Soprattutto non e' partita la raccolta differenziata, vero limite anche culturale di questa citta'.
La situazione potrebbe precipitare, sfociando in un'emergenza ancor piu' acuta rispetto al quella del 2008. Si vagliano nuove strategie per uscire da questa fase di stallo. Quella del Sindaco Iervolino, di usare il sottosuolo per mettere a "dimora" l'immondizia, pare davvero qualcosa di inverosimile, una decisione figlia della piu' completa disperazione.
Intanto, nessun comune della Campania e' disposto ad accogliere nuove discariche. I comuni in cui gia' insistono invasi, non tollerano altri sversamenti. Nessuna regione d'Italia e' disposta ad aiutare la Campania. Il Governo centrale e' in una fase di stallo, con una crisi ormai conclamata. L'amministrazione cittadina sta ormai smobilitando, in vista del rinnovo comunale per la prossima primavera. Il Presidente della Provincia, Cesaro, pensa all'ipotesi Spagna.
Dopo i treni della speranza, le suppliche alla madonna, a breve ci si affidera' al mare per evacuare l'immondizia.
Un tempo da Napoli partivano " e' bastimenti" di emigranti. Oggi, salperanno navi di munnezza.







lunedì 15 novembre 2010

LA DESTRA CI HA RESO ORFANI

Oggi, un elettore di destra da chi e' realmente rappresentato? Quali sono, se ci sono ancora, i valori della destra in questo paese?
La bufera di governo e' appena iniziata. Non sapremo come andra' a finire. Ormai si vive alla giornata, a colpi di sfiducia, senza poter programmare nulla, nello sfascio piu' completo.
Ma oggi, la destra, la vera destra social-nazionale, da chi viene incarnata?
Dal Premier? Non penso. Il suo partito azienda ( in cui Storace e la Mussolini sono diventati suoi dipendenti) dove lui, il padrone, e' ormai preso ad organizzare la sua uscita di scena, quasi una fuga, sommerso dagli scandali, paralizza l'agenda programmatica nel limitare i danni dei suoi molteplici guai giudiziari che di fatto, hanno incancrenato il Paese in una palude melmosa, privando l'esecutivo della sua normale funzione legislativa.
Da Bossi? Figuriamoci. Il leader leghista, profeta mancato della scissione separatista, e' diventato a sua volta difensore della "Roma Ladrona", da quando i suoi uomini posano stabilmente le loro chiappe sugli scranni capitolini. Ormai il suo unico obiettivo, e' quello di varare il federalismo fiscale prima possibile (appellandosi al tempo stesso, alle casse romane per far fronte ai danni avutisi in Veneto), prima che la sua stessa maggioranza venga ribaltata dal "golpe" finiano.
Da Gianfranco Fini, il Presidente della Camera, divenuto all'improvviso capo popolo di quella che si propone come la nuova destra italiana? Non credo proprio. Fini ed i suoi delfini smaniosi di protagonismo mediatico, hanno avuto il coraggio di staccare la spina alla maggioranza ma, quello che sta per nascere in Italia, non ha niente di destra.
Si sta generando infatti, un terzo polo di democristiana memoria, un "ibrido politico", dove tutti, ma proprio tutti, da Casini al pluritrasformista Rutelli, dal cangiante movimento dell'MPA di Lombardo fino alle piu' che probabili contaminazioni del PD (in una cronica ed irreversibile crisi di identita'), si terranno per mano dichiarando di essere il nuovo, lo strumento indispensabile per il rilancio del Paese, ma di fatto, proporranno agli italiani, un' insipida minestra riscaldata, in cui ingredienti sono il trasformismo ideologico e la brama di potere.
Io, elettore di destra, oggi mi sento orfano di chi possa rappresentare i miei ideali.

mercoledì 10 novembre 2010

AI LEGHISTI UNA LEZIONE DI STILE

Il mal tempo sta flagellando l'Italia, mettendola in ginocchio, creando morte e devastazione, con gravissime conseguenze dal punto di vista economico. Queste sciagure, provocano ulteriori frizioni nell'esecutivo, gia' di suo alle prese con una crisi politica ormai entrata in un vicolo cieco.
Il Veneto e' sott'acqua. Crolli anche a Pompei, negli scavi dell'antica citta' romana, riconusciuti patrimonio storico dell'umanita'.
Tali tristi accadimenti avvengono in un momento assai delicato per l'economia italiana e di enorme difficolta' nell'individuazione dei tagli per far quadrare i conti pubblici. Racimolare risorse extra gettito per calamita' naturali, e' davvero un brutto grattacapo di fine bilancio.
Queste disgrazie, sono state lo spunto per l'ennesima contrapposizione politico-territoriale, in merito agli aiuti che il Governo dovra' stanziare in tempi brevissimi.
In Veneto e' scoppiata una vera rivolta da parte degli amministratori locali, i leghisti per l'appunto, per il fatto che il Governo si potesse interessare "anche" del crollo avvenuto nel sito archeologico campano, tra i piu' visitati al mondo.
Napoli e la Campania, con l'imbarazzante spazzatura, l'enorme disoccupazione, l'atavica arretratezza, la dilagante malavita organizzata, gia' generano un grosso fastidio al Paese, specie all'operoso nord. Occuparsi poi, di recuperare e mettere in sesto delle semplici "macerie", ai leghisti sembra quasi una presa in giro, una perdita di tempo e, appunto, di danaro.
Ma l'innata sensibilita' partenopea, la grande generosita' di una popolazione abituata a soffrire, hanno dato l'ennesima lezione di stile, una dimostrazione di grande maturita' e di solidale altruismo, in chiaro spirito unitario.
E' nata infatti in queste ultime ore, la pizza pro-Veneto, l'idea di abbinare al prodotto principe della gastronomia partenopea, una raccolta fondi per gli alluvionati del Veneto.
In questo caso, per Zaia, gli aiuti del sud non puzzano. Pecunia, non olet!

sabato 6 novembre 2010

MANIFESTO DI PERUGIA: NASCE IL TERZO POLO

Cosa accadra' a Perugia? C'e' tanta attesa per il discorso di Fini, il suo Manifesto per l'Italia.
Ci sara' lo strappo da tanti auspicato? O si continuera' nell'ottica dei proclami e delle dichiarazioni di buoni propositi, nell'intento palese di continuare nell'opera di erosione progressiva e di logoramento costante, ai danni del premier?
Non so fino a che punto il Presidente della Camera, nonche' leader politico di questo nuovo partito di destra che e' Futuro e Liberta', osera' nell'occasione. Vedremo.
Di certo, chi predilige chiarezza in una fase di difficile comprensione di cio' che sta accadendo nell'esecutivo, potrebbe gia' avere delle risposte.
Ufficialmente, prendera' corpo e sostanza questa nuova creatura politica. A sua volta, il PDL vedra' ridimensionata di parecchio la sua forza. Una sua costola, avra' nuova vita, in un corpo indipendente, muovendo i suoi primi passi, in cerca di qualche "sostegno" su cui poggiarsi. Questo nuovo soggetto ricevera' la sua investitura ufficiale, in un momento storico caratterizzato da una forte crisi della politica.
Sara' sufficiente questa scossa per rilanciare il Paese? In un momento in cui gli scandali e la pochezza delle idee e dei programmi sono la costante nella politica nazionale, un nuovo capo popolo, con tanto di nome scritto sul nuovo simbolo di partito, (scelta criticabile), cerchera' di rianimare la politica da un vero e proprio stato comatoso.
Personalmente, rispetto a qualche tempo addietro, sono molto meno emotivamente suggestionabile dai discorsi propinati da abili e navigati oratori, preferendo seguire i freddi, cinici e spietati numeri elencati dagli indicatori economici che di fatto condannano il nostro Paese su molti fronti.
Ripeto, per me Fini ha gia' commesso due grandi errori, prima sciogliendo AN e poi, frantumando di fatto il PDL, il piu' grande partito nazionale.
A Perugia a mio avviso, piu' che un nuovo partito di destra, nascera' potenzialmente, una nuova coalizione alternativa di riferimento, il tanto atteso terzo polo o grande centro. Fini ne e' consapevole ma, chiaramente, non puo' raffreddare gli entusiasmi di chi vede in lui, il nuovo salvatore della Patria.



venerdì 5 novembre 2010

DE LAURENTIIS: IL NAPOLI NON E' UN CINE-PANETTONE

Brutta figura del Napoli a Liverpool, sconfitto per 3-1. In tanti speravano nel miracolo, ancor di piu' dopo la rete messe a segno da Lavezzi nella prima parte di gara.
Gli azzurri non hanno saputo approfittare di trovarsi dinanzi una squadra rimaneggiata, in un momento di scarsa forma e non sono riusciti a darle il colpo del ko. Il tecnico Mazzarri continua ad utilizzare sempre gli stessi undicesimi, non dando fiducia ai panchinari, ritenendo forse che gli stessi non offrano ancora garanzie. Le seconde linee del Napoli non saranno molto competitive ma alla fine, il tour de force si paga. Se a questo aggiungiamo degli errori madornali della difesa, possiamo giustificare la sconfitta.
Cio' che non mi va giu', sono le dichiarazioni del presidente De Laurentiis. Lui giudica l'Europa League, una vetrina non prestigiosa, un manifestazione che produce soltanto dei danni ai suoi giocatori, sia dal punto di vista atletico che mentale.
Siamo grati al presidente per aver rilanciato il calcio in citta', dopo gli anni bui della retrocessione in C. Ma adesso, bisogna guardare avanti, non accontendandosi di semplice promesse. Lui deve capire che e' in questa citta' non puo' limitarsi a fare l'imprenditore, monetizzando sulla campagna acquisti. Quest'anno ci ha regalato Cavani, ma ha ceduto Quagliarella, grave errore a mio avviso. La difesa non e' all'altezza delle aspettative e ripeto, la panchina e' formata da elementi di livello assai inferiore ai titolari.
Napoli merita vetrine importanti, per la sua storia, per il seguito di pubblico planetario.
De Laurentiis e' abituato a produrre cine-panettoni. A Napoli dovra' impegnarsi a creare pellicole da oscar.

martedì 2 novembre 2010

FINI, CON CHI STAI?

E' da questa estate che la polemica ha assunto livelli estremi. Nel PDL e' in corso una rottura insanabile, una violenta contrapposizione, tra gli ex forzisti e gli ex alleanzini senza che nessuno abbia fatto un passo indietro, per il bene del Paese.
Gossip, inchieste, spionaggio mediatico, dichiarazioni di aperta belligeranza sono stati il condimento di questa insalata russa in cui si e' trasformata la maggioranza di governo.
Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, in piu' occasioni ha preso le distanze dal Premier Berlusconi. Ha piu' volte affermato che l'atteggiamneto del Presidente del Consiglio e' inaccettabile, come e' improponibile una legge fatta a posta per lui (il lodo Alfano per intenderci).
Il Problema che Fini dovrebbe una volta per tutte, dichiarare palesemente con chi sta.
Non si puo' un giorno emettere dichiarazioni al vetriolo contro il proprio alleato e l'indomani appoggiare la maggioranza che legifera le sue scelte.
Gli italiani sono stufi, specie chi da Fini attende una presa di responsabilita' nei confronti del Premier. GLi elettori di destra, soprattutto quelli che non vedono moralmente accettabile la permanenza del Premier a prescindere, il cui mandato a questo punto, e' diventato davvero imbarazzante, auspicano che il Presidente della Camera stacchi la spina all'esecutivo.
Fini ha gia' commesso due grandi errori politici nella sua storia di statista.
Il primo e' quello di aver messo fine ad Alleanza Nazionale, il primo partito di destra moderna e liberale. Il secondo e' quello di aver frantumato di fatto, dopo averlo fondato, il PDL, il piu' grande partito nazionale, quindi la maggioranza, creando un nuovo gruppo parlamentare, Futuro e Liberta' (a breve partito), generando un clima di scontro permanente, un progressivo e straziante logoramento dell'esecutivo, a questo punto, fortemente indebolito.
Fini contemporaneamente ricopre tre ruoli. E' garante delle Istituzioni in quanto Presidente della Camera. E' alleato nonche' co-fondatore del partito di maggioranza, quindi alleato di Berlusconi. Inoltre e' capo di un nuovo movimento politico (di fatto alternativo al PDL) che in ogni momento, da i suoi format nella rete, in tutte le sue pubbliche apparizioni, cerca di proporsi come nuovo riferimento della destra nazionale, una destra pluralista, orizzontale, non soggetta ai dictat del padrone.
Fino a quando Gianfranco Fini pero', non prendera' formalmente le distanze dal Premier, dando luogo ad una crisi aperta, tutte le sue belle chiacchere su moralita', giustizia, etica, rispetto delle Istituzioni, moderno liberismo, laicismo, europeismo che non rinnega l'amor di Patria, rimarranno per l'appunto, solo discorsi che andranno in fumo. L'elettorato, specie quello di destra, ancor piu' quello simpatizzante di Fini, pretende coerenza.
In tanti sono stanchi di Berlusconi. A breve, iniziera' a stancare questa strategica ed alchemica ambivalenza portata avanti da Fini che diventera' per lui stesso e per i suoi tanti delfini dell'ultima ora, smaniosi di protagonismo, un pericoloso boomerang.

sabato 30 ottobre 2010

TANTI AUGURI DIEGO

Diego Armando Maradona, compie 50 anni.
Il mondo del calcio gli rende omaggio. A Napoli, sono in tanti ad avere gli occhi lucidi di gioia nel ricordare quegli irripetibili momenti che Diego, grazie al suo estro, alla sue magie di fuoriclasse eccelso, fece vivere alla citta' ed al suo popolo.
Vorrei ricordare Maradona per le sue gesta sportive, leggiadre movenze ispirate dal suo genio creativo, vero artista del rettangolo verde. Le debolezze dell'uomo, non le giudico, in quanto appartengono alla sua sfera privata, alla fragilita' esistenziale di un uomo spesso circondato da striscianti sciacalli, sfruttatori mestieranti che ambivano esclusivamente, a vivere di sua luce riflessa.
Maradona a Napoli e' stato ed e' ancora un simbolo, un'icona, un vero fenomeno socio-culturale. Lui era lo spettacolo, per lui si acquistava il biglietto.
Il campione argentino diede dignita' ad una citta' depressa, genero' una rivalsa morale nei suoi tifosi, sempre mortificati nei vari stadi italiani, perche' "colpevoli" di essere meridionali, bollati come terroni e colerosi.
Maradona per i napoletani rappresento' il riscatto, la rivincita' sociale e sportiva di una citta' che fino a quel momento, calcisticamente, non aveva vinto quasi nulla.
Con l'asso argentino il Napoli conquisto' due scudetti (1987, 1990), una Coppa Italia (1987), una Coppa Uefa (1989), una Super Coppa italiana (1990).
Caro Diego, tanti auguri! Napoli ed i napoletani, ti porteranno per sempre nei loro cuori.

giovedì 28 ottobre 2010

NE' LEADER, NE' PARTITO

La stasi decisionale a livello di esecutivo permane. Il Paese e' bloccato dai conflitti cronici della maggioranza. Si legifera poco o niente. Si e' superato ampiamente, anche l'immobilismo di epoca prodiana.
La riforma della giustizia che, in effetti, e' una riforma costituzionale mascherata, rischia di arenare definitivamente il Governo. Il lodo Alfano, potrebbe diventare la Waterloo per Berlusconi. Si intravede minacciosa, ancora una volta, l'ombra di piu' che probabili elezioni.
Nel frattempo il partito di maggioranza si e' indebolito.
Il Premier e' imprigionato dai suoi guai giudiziari. L'ennesimo scandalo rosa sparge altro fango sulla sua persona. La rottura con il suo alleato Fini e la nascita del nuovo movimento politico, Futuro e Liberta' (ancora in fase embrionale), inizia a determinare una fase di forte erosione interna tra gli elettori del PDL che desiderano guardare ad un partito di destra, svincolato dalla figura dell'attuale Premier.
I giorni del predellino, oggi appaiono come un malinconico ricordo. Un ciclo politico, pare essere giunto alla sua naturale conclusione (io lo affermavo piu' di un anno or sono).
A distanza di sedici anni dalla discesa in campo di Berlusconi, il Paese e' rimasto imprigionato in un' asfittica e sterile dialettica, tra berlusconismo ed antiberlusconismo. Ne sono rimasti vittime sia i suoi piu' agguerriti sostenitori che i suoi piu' acerrimi oppositori. Cio' ha portato alla definitiva scomparsa delle idee e delle ideologie, a discapito di un crescente ed irrefenabile scontro tra personalismi.
Ne sono usciti sconfitti sia destra che sinistra. La prima non e' riuscita a svincolarsi nel corso di questi anni dal peso ingombrante del suo leader carismatico; la seconda e' rimasta vittima di una opposizione spesso confusa e frammentaria, portata contro l'uomo e non verso il politico. A perdere, sicuramente e' stata la politica nel suo insieme. Cio' e' stato ampiamente dimostrato dal costante aumento dell'astensionismo.
Nelle grandi democrazie, i leader passano, i partiti restano. Oggi in Italia, la politica non ha ne' un grande leader, ne' un grande partito.

lunedì 25 ottobre 2010

VESUVIO: LA VERA POLVERIERA E' L'ABUSIVISMO

Dai rosari alle molotov, dalle suppliche alla madonna ai raid incendiari contro le forze dell'ordine.
Questo e' stato lo scenario a ridosso delle falde del Vesuvio in questi ultimi giorni. Napoli, come spesso accade, ha fatto parlare male di se nel mondo.
Oggi, da quelle parti, precisamente a Torre del Greco, c'e' stato in giornata un blitz delle forze dell'ordine con diversi arresti di amministratori locali, rei di aver intascato mazzette per "accomodare" i controlli contro l'abusivismo edilizio.
In questo caso non ci sara' nessuna protesta, nessuna pacifica o virulenta manifestazione. Oltraggiare il territorio non fa rumore. E' una prassi normale, una radicata consuetudine perpetuata da decenni, nel completo silenzio, nell'assoluta non curanza.
Stavolta, non ci sara' nessuna mamma vulcanica (appena andata dal parrucchiere) a dimostrare dinanzi alle telecamere, nessun prete coraggio, nessun sindaco con la fascia tricolore a far sentire le sue rimostranze (da quelle parti anzi, la libertina concessione di licenze edilizie e' una forte arma di "persuazione" elettorale).
La vera polveriera nel vesuviano, non e' la munnezza. La vera bomba ad orologeria, regolata sul risveglio del vulcano, e' stata la progressiva, costante, silente ed inesorabile aggressione al territorio. In caso di malaugurata eruzione, la fuga sarebbe impossibile.
Come ho sempre sostenuto da questo spazio, la munnezza a queste latitudini, e' la punta di un gigantesco iceberg erettosi sull' affarismo politico-clientelare e sul malaffare diffuso, un coacervo purulento tra amministratori ed amministrati. Un bubbone che copre altre magagne.

mercoledì 20 ottobre 2010

MUNNEZZA, E' GUERRA TRA PROVINCE

L'emergenza rifiuti mai finita, ritorna ad assumere una dimensione preoccupante.
La guerriglia organizzata nei pressi della discarica di Terzigno, ha raggiunto il suo obietivo: il Governatore della Campania, Stefano Caldoro, ha deciso nell'immediato, di far sversare i rifiuti nelle altre province della regione, in primis in quella di Caserta (e' stata sua la decisione?...) con il placet del coordinatore del PDL campano, l'inquisito Nicola Cosentino (a Caserta nulla si muove senza il suo parere) e con l'avallo ricevuto anche da Landolfi, altro casertano spesso a Roma per lavoro...
Si tratta di esponenti politici casertani che anni addietro, alzarono barricate contro le decisioni di Bassolino circa la possibilita' di poter sversare in Terra di Lavoro. Evidentemente, i tempi della politica sono cambiati. Al Governatore messo li dall'uomo di Arcore, non si poteva dire di no. Caserta, Avellino e Benevento comunque, preparano le barricate. Pronti i ricorsi al TAR.
E poi, cosa accadra? Quanto potra' durare questa sorta di programmazione settimanale dello sversamento? A breve, sara' satura anche la discarica di Chiaiano, altro mega-invaso individuato da Bertolaso nella parte nord di Napoli, a poche centinaia di metri dal polo ospedaliero.
Napoli, fra tre mesi, dove destinera' i suoi rifiuti, visto che oltre il 70% degli stessi non possono essere destinati all'inceneritore di Acerra, perche' trattasi di tal-quale? Ma tanto, su cio' che viene introdotto nella centrale, non sapremo mai niente.
La Campania, ancora una volta, ha dato prova di non sapere gestire questo comparto. Non ho mai creduto ai film di fanta-scienza propinati dal Premier, in merito alla definitiva uscita dall'emergenza. Con lui sono d'accordo pero', quando sostiene che, superata la fase piu' cruenta, la gestione ordinaria sarebbe dovuta diventare di esclusiva competenza territoriale. I rifiuti invece, fanno nuovamente bella mostra di se tra le strade, sia nelle periferie che nel centro cittadino.
Qui non cambia niente. Un tempo era la camorra a decidere dove fare i fossi per nascondere i rifiuti. Adesso lo fara' la politica, decidendo a tavolino dove creare gli invasi o dove cambiare la morfologia dei territori, generando nuove colline, di spazzatura.
Di solito si afferma che ogni popolo ed il suo territorio, si merita i propri politici. La munnezza, nella sua imbarazzante presenza, e' la prova tangibile del fallimento della politica da queste parti.
Usando a suo vantaggio il dramma dell'emergenza rifiuti, la destra e' andata al potere. Se continua così, dalla munnezza ne sara' travolta.
La decisione presa dal Governatore, fara' scoppiare una guerra tra le province, una guerra tra poveri. Una guerra di munnezza.

domenica 17 ottobre 2010

REPORT, QUANDO L'INCHIESTA DIVENTA SCOMODA

Altro che Anno Zero. La vera televisione d'inchiesta e' quella della Gabanelli.
Report e' una trasmissione di denuncia e di profonda riflessione, sul mal costume diffuso nel nostro Paese.
Niente risse, nessun personalismo trionfalistico o mediatico vittimismo nella conduzione del programma. Soltanto fredda, spietata ed analitica denuncia contro l'affaristico potere clientelare diffuso a livello nazionale.
Report e' una trasmissione scomoda perche' da troppo fastidio ai potenti. Se questi poi, per molti anni, sono stati esponenti di una certa area politica del nostro paese, non deve essere certo una colpa per chi deve portare avanti delle inchieste.
Per fortuna, nonostante i vari tentativi di imbavagliare l'informazione, viviamo ancora in un paese libero.
I potenti di turno, si rassegnino.



mercoledì 13 ottobre 2010

ITALIA-SERBIA: QUALCOSA NON HA FUNZIONATO

Se una domenica decido di portare mio figlio alla partita e nell'entrare, lui desideri comprare una bottiglietta d'acqua, gli stewards al varco lo obbligheranno a togliere il tappo e lo "costringeranno" a bere il contenuto tutto di un sorso, prima di accedere agli spalti. Così recita il regolamento di sicurezza.
Ieri sera, allo stadio Ferraris di Genova, chi a controllato i tifosi serbi (veri e propri anarchici di estrema destra) al varco? E' possibile che si introducano tutti quegli oggetti contundenti all'interno di uno stadio? Nessuno ha pensato di far ritardare il loro ingresso, dopo che gia' avevano creato disordini in citta'?
Si trattava di pericolossisimi personaggi, legati all'ultranazionalismo serbo, che pochi giorni or sono, avevano messo sotto assedio la citta' di Belgrado, in occasione di una manifestrazione organizzata dal gay-pride.
Le autorita' italiane hanno affermato di non aver ricevuto avvisi in merito, ma semplici comunicazioni di servizio. A prescindere dal solito scarica barile delle responsabilita', ieri a Genova, nel gestire gli incidenti nello stadio, qualcosa non ha funzionato.
Si puo' rimanere ostaggio di un centinaio di irriducibili scalmanati che di certo non sono andati allo stadio per vedere la partita?
E' scoppiato un caso diplomatico tra Italia e Serbia.
Questa volta l'efficienza "nordica" del Ministro Maroni, in termini di sicurezza, ha fatto cilecca.
Da parte sua, il numero uno del Viminale, afferma di aver evitato una tragedia. Di certo, qualcosa ieri sera non ha funzionato. Era piu' che evidente il livello di impreparazione e l'imbarazzo disarmante nell'affrontare i disordini.
L'Uefa, oltre a dare la vittoria a tavolino all'Italia, punira' in modo esemplare la Serbia.
Ma in questi casi, ci saranno molto probabilmente, sanzioni anche per l'Italia.
Il paese ospitante l'incontro infatti, e' quello che deve garantire la sicurezza. Speriamo che l'Uefa ci eviti una cocente beffa.



sabato 9 ottobre 2010

ANCORA MORTI ITALIANI IN AFGHANISTAN

Afghanistan, la guerra infinita, il Vietnam del XXI secolo.
Altre quattro vittime italiane in quella che viene definita dal nostro Governo, una missione di pace.
Ormai, anche l'informazione da meno risalto a queste tragiche notizie.
Purtroppo, anche noi italiani, ci stiamo abituando alla morte per la Patria.
Dal 2004, data di inizio del nostro intervento in questo conflitto infernale, dove non esisste nessuna regola di ingaggio, sono 34 i caduti italiani. Spesso si tratta di giovani del sud che nell'esercito vedono l'unica possibilita' di realizzazione, loro che rispetto ai coetanei del resto del Paese, vivono in un territorio assai svantaggiato, letteralmente ai margini della societa'.
Non voglio fare la solita retorica, ma penso che l'Italia debba rivedere i suoi programmi di intervento internazionale.
Lo ha fatto Obama, non vedo perche' il nostro Governo debba insistere in questa missione davvero assurda, dove spesso e' la stessa diplomazia internazionale ad avere contatti con i guerriglieri taliban. A tal punto, serve ancora questa guerra?
Nel frattempo in Italia, dove dilaga impetuoso l'incessante fango mediatico, ahime' termometro dell' attuale pochezza della nostra politica, il Governo non prende in esame tale delicata questione. Ma si sa, il nostro Premier (in vacanza da Putin) ha altri problemi a cui pensare.
Mi meraviglia il silenzio della rumorosa e tanto animata ala finiana, autocelebratasi, terza gamba della maggioranza. Spesso, questo che e' diventato a tutti gli effetti, un nuovo partito, ha avuto aperture per tematiche e problematiche storicamente affrontate dalla sinistra.
Una destra che si ritiene moderna o che ambisce ad esserlo, che vuole dare la cittadinanza agli immigrati, aprirsi ad una cultura e ad una societa' multiconfessionale, potrebbe ridimensionare la sua propensione interventista ad ogni costo, per quelle che in molti credono ancora essere missioni di pace.
A mio modesto avviso, per tali finalita', basterebbe la Croce Rossa.

venerdì 8 ottobre 2010

SCORIE NUCLEARI SUL GARIGLIANO

In Campania ahime', quando si parla di rifiuto, la mente corre veloce ai cumuli di immondizia lasciati a ridosso delle strade, alle lavatrici ed i sanitari abbandonati finanche nelle regie dimore, ai copertoni scaricati nei campi coltivati.
Si dimentica purtroppo, un tipo di scarto, molto piu' pericoloso che, malauguratamente venisse sprigionato nell'aria, causerebbe danni ben piu' gravi alla salute dei cittadini.
Mi riferisco alle scorie nucleari.
E' di questi giorni infatti, l'inizio dei lavori per la bonifica e definitiva dismissione della centrale nucleare del Garigliano, sita nel comune di Sessa Aurunca, provincia di Caserta.
Un grosso deposito di circa 10.000 mc, realizzato in cemento armato ad alta resistenza, sta per essere costruito a ridosso della centrale. Si teme che in poco tempo e in maniera quasi segreta, possa diventare la sede ideale per lo stoccaggio di rifiuti altamente tossici provenienti anche dal resto del paese.
Per la munnezza si fa tanto rumore. L'emergenza infinita, e' diventata materia di scontro politico.
In merito alle scorie radioattive, avverto uno strano e preoccupante silenzio.



martedì 5 ottobre 2010

NON SCHERZATE COL FUOCO

Basta. Non se ne puo' piu'. Un giorno si fanno reciproche dichiarazioni di rinnovata fiducia e lealta', il giorno dopo si pronunciano ennesime minacce di guerra.
Questo e' il clima che regna nel Governo.
Berlusconi e Fini stanno scherzando con il fuoco. Come spesso capita l'ultimo dell'anno, si troveranno con un pericoloso petardo esploso tra le mani, per aver inconsapevolmente sovrastimato la lunghezza della miccia a loro disposizione, rivelatasi all'improvviso troppo corta.
Lo scommettere sulla durata del Governo sta diventando una vera malattia, un'ossessione, alla pari delle giocate folli al superenalotto, legalizzata bisca di Stato.
L'unica certezza e' la disaffezione per la politica da parte degli italiani, i quali hanno ben altri problemi a cui pensare. Se andate a vedere tutti i sondaggi fatti dalle agenzie specializzate sulle preferenze per i partiti, l'unico dato in crescita incontrovertibile, e' la propensione all'astensionismo.
Intanto il Paese continua a scivolare nel buio dell'incertezza. Per gli analisti di settore, il peggio deve ancora arrivare, nonostante gli ennesimi proclami ottimistici del Ministro Tremonti.
Al sud tali problemi sono ancor piu' avvertiti. Qui non cambia niente, peggio che nel resto dell'Italia.
La prova evidente, e' l'ennesima intimidazione alla Procura di Reggio Calabria. Da queste parti, gli attentati sono visibili, tangibili, documentabili, lasciano segnali inconfutabili. Non occorre la scientifica, per doverne trovare le tracce...

domenica 3 ottobre 2010

MUNNEZZA, ORMAI UNA QUESTIONE DI FEDE

La situazione relativa alla discarica di Terzigno, resta in fase di stallo.
L'invaso e' ormai a limite della sua capienza. La cittadinanza locale si oppone con estrema fermezza contro l'ipotesi di un ulteriore allargamento. Dopo gli scontri degli ultimi giorni, si registra una fase di calma apparente.
Da Roma il Premier, ha lanciato un'ennesima promessa alla popolazione locale, innanzitutto per prendere tempo.
A gennaio, sara' colmo anche l'invaso di Chiaiano, situato nell'area nord del capoluogo.
Ci vorranno poi, almeno tre anni per vedere la nascita di un altro inceneritore. Napoli e la sua provincia, non hanno al momento individuato altri invasi in cui destinare i rifiuti.
Visto che la differenziata non decolla, rimanendo su percentuali davvero basse, ed essendo prodotte circa 1000 tonnellate al giorno di tal quale, non utilizzabili per l'inceneritore di Acerra (a sua volta funzionante a regime ridotto), bisognera' gioco forza trovare nuovi invasi in cui destinare i rifiuti.
Nonostante i grossi proclami fatti dal Governo, si deve sottolineare come questo ulteriore ritardo nel rientro ad una fase ordinaria, sia l'ennesimo ed inconfutabile fallimento delle amministrazioni locali, nel gestire il ciclo della raccolta.
Il miracolo "istituzionale" della sparizione della munnezza non c'e' mai stato.
Persa ogni speranza, la gente si aggrappa alla fede. Si invoca l'intercessione della madonna per trovare una soluzione al problema.






mercoledì 29 settembre 2010

IL MALATO E' ANCORA IN VITA

Il Governo continua a rimanere a galla, la palude pero', e' diventata piu' fangosa.
Nessuno ha avuto il coraggio di staccare la spina. Il malato e' ancora in vita.
Lo stato comatoso permane, nessuno vuole pronunciarsi circa la sua durata.
A breve, iniziera' una lunga ed estenuante veglia al capezzale del moribondo.
Sara' una sorta di supplica, affinche' la maggioranza esali l'ultimo respiro.
Tutti sono consapevoli di essere in una strada di non ritorno.
Si e' persa anche la speranza e la fede, per un improbabile miracolo.
Lo scontro tra gli eredi per la successione, e' gia' cruento.
Lo stesso dicasi per chi dovra' organizzare le esequie.

Soltanto il "medico" continua a rimanere ottimista...








martedì 28 settembre 2010

UN INDICATIVO COPIA E INCOLLA

E' la prima volta che ripubblico un post. Non so se accuso un improvviso attacco di pigrizia. Di certo, dato lo scenario politico a cui assistiamo inermi noi italiani, da un po' di tempo a volte, fare copia e incolla su determinati argomenti non implica di uscire fuori tema.
Il post in oggetto, e' del dicembre 2009. Da allora, almeno per il sud, le cose sono soltanto degradate.
I protagonisti della politica sono gli stessi, il loro impegno per il meridione, ahime', e' miseramente peggiorato.
Se vi va, dategli un'occhiata. Buona lettura!

sabato 25 settembre 2010

FATE UN PASSO INDIETRO

Oggi il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha parlato al Paese tramite la rete, per esporre la sua versione dei fatti, sulla vicenda della casa a Montecarlo, diventato un affare internazionale.
Concordo con Fini. La politica ha perso il senso delle cose, l'essenza del suo principale servizio: quello di risolvere al meglio i problemi dei cittadini, quindi del Paese.
Se Fini, sara' costretto a dimettersi, sara' una perdita per l'intero paese, anche per quella parte di maggioranza, oggi a lui antagonista che domani, a sua volta, sara' orfana di un grande statista.
Oggi il passatempo preferito dei nostri rappresentanti della maggioranza, e' quello di misurarsi con sondaggi interni, per constatare quotidianamente, come va l'andamento delle rispetive correnti.
Nessuno ha compreso il delicato momento che sta attraversando la Nazione. Ancora una volta si sta gettando all'aria, l'occasione di potersi dare nuove riforme.
L'acerrima rivalita' tra i gruppi, ha portato ad una cecita' pressocche' totale su quelle che sono le delicate problematiche del momento, ancora piu' avvertite al sud. Se a cio' aggiungiamo la mancanza di una opposizione degna di questo nome, a sua volta frantumata da frizioni e separatismi intestini, possiamo senza dubbio asserire che in Italia la politica sta definitivamente scomparendo.
Le elezioni di 2 anni or sono, avrebbero potuto aprire una stagione di rinnovamento. Oggi assistiamo inermi, alla perdita di peso delle istituzioni, per opera della stessa maggioranza. Peccato.
La disaffezione alla politica non potra' che aumentare. Con essa, conseguentemente, crescera' la recrudescenza dello scontro sociale, inevitabile quando la democrazia perde i suoi pezzi.
Penso che e' davvero giunto il momento che ognuno faccia un passo indietro, per il bene del Paese.